
Anche quest’anno i percorsi laboratoriali curati dagli artisti Mus-e Angelo Di Vito, Manuel Vennettilli, Roberta Billè, Nagi Tartamella, Sonia Llombart, Alessandra Odarda confluiranno in un evento unico che si terrà il 17 aprile 2018 nel salone polivalente della Biblioteca di Falchera. Dalle 14.30 alle 17.30, tutte le classi I, II e III della Scuola Leonardo Da Vinci ed i quinquenni della Scuola Materna Rosa Luxemburg, si avvicenderanno sul palco per mostrare i momenti conclusivi dei percorsi artistici che hanno seguito in quest’anno scolastico, con la collaborazione di Barbara Pizzarelli, referente degli insegnanti, e Alessio Pavarallo, Direttore della Biblioteca.
Al termine di 25 ore di laboratorio gli allievi mostreranno i loro percorsi attraverso il susseguirsi di performances teatrali, musicali, di danza, teatro dei burattini, circensi ed anche a attraverso l’allestimento di una mostra di arti visive.
Sarà un momento di vero e proprio, scambio tra loro e il pubblico per creare una comunità che attraverso la partecipazione ai linguaggi artistici trova consapevolezza di sé, creando un momento di cittadinanza attiva che permette di creare valore culturale umano e civile nel proprio quartiere.
“Lavorare con le maschere” ci racconta Alessandra Odardo che ha condotto il laboratorio di maschere “è una tecnica artistica che permette di sviluppare sia la capacità manuale che quella creativa, mentre l’espressione corporea – condotta nel laboratorio di teatro da Angelo Di Vito – una volta realizzata ed indossata la maschera, permette di dar vita ad un personaggio.”
“Le maschere – prosegue Alessandra – sono state realizzate con la tecnica della cartacolla, studiando però prima il volto umano e le sue espressioni. In questo modo i bambini, dopo aver dato forma alla maschera partendo da un foglio di cartoncino bianco, hanno ritagliato e incollato pezzetti di giornale che, dipinti con vari colori, hanno dato vita alle maschere con cui i bambini interpreteranno lo spettacolo finale.”
È stato fatto in un’altra classe un laboratorio di burattini di cartapesta con cui si sono realizzati burattini a guanto – costruiti con materiali poveri (carta, colla, lana e pezzi di stoffa di recupero) – che serviranno alla messa in scena di storie inventate dai bambini che si cimenteranno con prove di animazione.
“In entrambe i laboratori” conclude Alessandra “si sono incontrate difficoltà dovute alla capacità manuale o creativa, di relazione e collaborazione tra compagni, o di comportamento, ma alla fine c’è sempre grande soddisfazione nel fatto che tutti si entusiasmano nel vedere crescere il loro prodotto, nato dal niente, e che con pochi e semplici materiali ognuno può costruire qualcosa con un’anima, che ha grande effetto, che smuove emozioni, fantasia e fiducia in se stessi.”